La collegiata di Santa Maria Maggiore, fondata tra il 1079 e il 1092 dall'abate Pietro della Santissima Trinità, sorge su un terreno donato dal principe Gisulfo di Salerno, in un angolo di terra che da secoli accoglie pellegrini e poveri. Con le sue tre navate gotiche e le pareti affrescate, la chiesa è sempre stata un faro spirituale per la comunità, cuore pulsante del borgo medievale di Corpo di Cava. Tuttavia, la violenza del terremoto del 1980 la costrinse a chiudere i suoi portali per lunghi anni, lasciandola in silenzio, ma mai dimenticata.
Nel corso dei restauri, tra il 1986 e il 1996, sotto la guida dell'architetto Giovanni Messe, la chiesa ha rinato. Le antiche monofore sono riemerse dalle mura, raccontando la sua storia millenaria, e le delicate decorazioni barocche sono tornate a splendere.
Ogni pietra ha trovato il suo posto, ogni dettaglio è stato curato, riportando la chiesa alla sua maestosità originaria, con l’aiuto del Ministero per i Beni Culturali. Un'opera di risveglio che non solo ha restituito la bellezza architettonica, ma ha ridato alla comunità la possibilità di tornare a pregare sotto il suo tetto, come se il tempo non fosse mai passato.