Fin dai tempi antichi, l'acqua delle sorgenti veniva captata e convogliata verso valle. Un esempio di questa antica pratica è l’acquedotto, risalente all'epoca imperiale, che si trova a breve distanza dalla sorgente della Frestola, ancora oggi frequentata dai cavesi che vi attingono acqua fresca. Il nome "Frestola" deriva dal latino "fistula", che indica il canale scavato nella roccia da cui sgorga l'acqua.
Proseguendo lungo la stradina che nel bosco si dirige a sinistra, è possibile ammirare l'imponente acquedotto romano, risalente al I - II secolo d.C., con le sue maestose arcate a tre ordini. Questo acquedotto fu costruito per portare l'acqua alla villa della Gens Metellia. Grazie alla sua straordinaria altezza, l'opera è considerata una delle strutture più grandiose di questo tipo ancora conservate in Italia. Con i suoi tre ordini di archi, l'acquedotto raggiunge un'altezza di ben 21 metri.