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Una terra intrisa di storia

Una terra intrisa di storia

Prima che le fosse attribuito, nel 1862, il toponimo di Cava de’ Tirreni, la città era già nota per le sue bellezze naturali, la posizione geografica e la sua storia,
che ancora oggi è custodita e trasmessa con orgoglio.

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La città è stata nota ai popoli del Mediterraneo con diverse denominazioni: Marcina, Terre di Cava e Città de La Cava.  La località era conosciuta soprattutto per la sua posizione strategica, un borgo situato tra Salerno, la Costiera Amalfitana e Napoli.

I primi abitanti, i Tirreni, una tribù etrusca, lasciarono tracce documentate oggi da reperti archeologici, custoditi nel Museo della Badia Benedettina e nell’Antiquarium civico.

In epoca romana, la città divenne una rinomata meta di villeggiatura aristocratica, come testimoniano i resti di ville e templi della Gens Mitilia.

Nel Medioevo, il territorio passò sotto il dominio longobardo di Benevento, che influenzò il lessico e i toponimi locali, come “Li Curti,” derivato da “curtes”, che i Longobardi utilizzavano per indicare le “terre boschive”. Oggi, è il nome di una località cavese.

Nel XVIII e nel VIX secolo, Cava fu una tappa importante del Grand Tour, attirando giovani nobili europei, ricevendo anche la visita, nel 1880, della Regina Margherita di Savoia.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Cava de’ Tirreni, già nota in passato come meta di prestigiosi visitatori, rafforzò la sua reputazione come rinomato centro di villeggiatura.

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Badia e Corpo di Cava, Parco delle Torri e Città Regia

Cava Storica

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Badia e Corpo di cava

Badia e Corpo di cava

Antica sede del "corpo" dei magistrati del territorio, il Corpo di Cava conserva notevoli avanzi delle mura di fortificazione del XIII sec. ed è dove, soprattutto durante il Medioevo, fiorì principalmente la popolazione cavese.

La costruzione del villaggio fu voluta da Sant' Alferio Pappacarbone, che già nel 1012 fece costruire alcune abitazioni e un ospizio per i poveri e per i pellegrini. Successivamente fu abitata dai contadini delle terre della Badia, l’Abbazia Benedettina costruita all’inizio dell’anno Mille, e dagli addetti dell'ospizio. La Badia, nel corso dei secoli, si è dedicata a molte attività benefiche a favore della popolazione che le era affidata: attività caritatevoli ed assistenziali, oltre che di governo e di difesa. Infatti, il villaggio nel 1092 fu circondato da mura con tre porte ed otto torrioni di difesa, per salvaguardare gli abitanti dagli attacchi di pirati e di briganti, rendendo il Corpo di Cava il primo insediamento moderno della città.

La Badia ha in passato indirizzato la sua attività anche verso l’educazione e l’istruzione dei giovani, attraverso l’istituzione di un collegio laicale, che attirava nel piccolo borgo molti giovani studiosi.

Ancora oggi, questa località è particolarmente cara ai Cavesi, specialmente nei mesi estivi, per il suo clima fresco e per la serenità che si respira tra i suoi borghi ricchi di storia. Luogo di grande affluenza turistica, non può assolutamente essere escluso da un tour di Cava de' Tirreni. Per quanto riguarda la Badia, questa ha indirizzato la sua attività sociale verso l’assistenza spirituale dei fedeli, in particolare nei confronti degli oblati, ovvero coloro che continuano a vivere nel proprio ambiente familiare e sociale, ma accogliendo e servendo la Parola di Dio.

Il Corpo di Cava è raggiungibile facilmente dal centro della città tramite autobus, ma il percorso è piacevolissimo e percorribile anche a piedi, parcheggiando l’auto in zona, oppure utilizzando la linea bus della città o il servizio taxi. 

città regia

città regia

Nel XII secolo, la città si trovava in una posizione strategica tra la costa tirrenica e l'entroterra campano, che ne favoriva i commerci e la difesa.

Nel 1131, Ruggero II di Sicilia, re normanno, unificò il Regno di Sicilia, che comprendeva non solo la Sicilia ma anche le terre del Mezzogiorno italiano. Questo processo di consolidamento dei territori portò alla centralizzazione del potere e alla creazione di una struttura amministrativa che favorì lo sviluppo delle città. La Città de la Cava, grazie alla sua posizione nel cuore del regno, tra la costa e la valle del fiume Irno, venne elevata a Città Regia.

Il titolo di "Città Regia" conferiva a Cava de' Tirreni una posizione di privilegio, in quanto direttamente sotto il controllo della corona e non sottoposta a signori locali o feudali. Questo significava che la città godeva di una certa autonomia amministrativa, nonché del diritto di essere governata direttamente dal monarca, che garantiva la sua protezione e ne favoriva lo sviluppo. In cambio, la città doveva rispettare l'autorità del re e contribuire alle esigenze fiscali e militari del regno.

Parco delle Torri

Parco delle Torri

Situato in località Pineta La Serra, il Parco delle Torri è un luogo di grande valore storico e naturalistico, che conserva testimonianze di epoche lontane e rappresenta un angolo di pace e bellezza nel cuore della città. Il parco è conosciuto per la presenza di antiche torri medievali, risalenti al periodo longobardo, che venivano utilizzate in passato per il controllo del territorio e per la Caccia ai colombi.

Le torri presenti nel parco furono costruite intorno al 1500 e rappresentano un patrimonio architettonico e storico di notevole interesse.

Il Parco delle Torri non è solo un sito storico, ma anche un angolo di natura dove è possibile fare passeggiate, esplorare la flora e la fauna locali, e godere di panorami suggestivi sulla città e sulle colline circostanti. Si tratta di un luogo perfetto per chi ama combinare storia, cultura e natura in un’unica esperienza.

Presso le torri si svolgeva la Caccia ai colombi migratori, una tradizione di origine longobarda che è stata portata avanti per secoli dagli abitanti della Valle Metelliana.

La pratica veniva svolta principalmente dai frombolieri, i quali si servivano di torri e trappole per abbattere o catturare i colombi. Le Torri venivano utilizzate dai cacciatori per lanciare pietre e abbattere i colombi durante il volo.

Il Gioco dei Colombi non era solo una pratica di caccia, ma aveva anche un forte significato sociale e simbolico. I colombi, infatti, erano visti come simbolo di pace, libertà e rinnovamento.

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